Cosa ci insegna la storia di Amazon?

Tutti noi sappiamo cosa sia diventato Amazon e cosa (forse) diventerà: oggi è indubbiamente un super colosso che per molti rappresenta un esempio da seguire e da studiare attentamente, visto l’enorme successo raggiunto, per altri invece rappresenta il male con il suo rischio di monopolio planetario. Il futuro un giorno ci dirà quale visione delle due prevarrà, ma ora focalizziamoci sul suo passato, quello che qui ci interessa e che è lì da vedere e di cose da insegnare ne ha moltissime!

Il percorso di crescita di Amazon, da sconosciuta attività in un garage a principale canale di vendita online, offre numerosi spunti e consigli anche per la tua di impresa

La nascita di una azienda nasconde spesso molte chiavi di interpretazione illuminanti, molte storie avvolte nella leggenda, e la nascita di Amazon, in questo, non fa differenza. Tutto è iniziato quando il suo fondatore e proprietario, Jeff Bezos decide di abbandonare il suo lavoro, il settore finanziario a Wall Street e di trasferirsi a Seattle per dar vita al suo sogno, una azienda tutta sua per vendere libri online, così a luglio di 25 anni fa fonda la sua azienda, in una stanza come fu il garage per di Apple: l’obiettivo era raggiungere ogni parte del mondo grazie alla vastità di titoli da commercializzare. Gli inizi non furono semplici, ma lo stesso Bezos nella redazione del suo piano aziendale aveva previsto che nei primi 5 anni di attività non ci fosse profitto. E qui c’è un primissimo punto degno di riflessione: lasciare un ricco posto di lavoro a New York, a Wall Street, per inseguire un sogno che si sa già, in partenza, non darà utili durante 5 anni, non 5 mesi o 5 settimane, no, ben 5 anni. Capito?

Questo significa crederci, significa avere una visione a lungo termine e una determinazione fuori da comune, d’acciaio insomma. Avere 30 anni e pianificare lunghi anni senza utili non deve essere stato semplice, ma l’attesa e la pazienza di Bezos furono ripagate, perché nel 2001 finalmente, quegli utili, arrivarono e non si sono più fermati, ma di quanti e quali ne parliamo in seguito. Facciamo un passo indietro e torniamo al nome dell’Azienda la cui genesi è molto interessante: inizialmente Jeff scelse “Cadabra” ma uno dei suoi primi consulenti legali gli fece notare come il termine fosse tristemente simile a “cadaver”, ovvero cadavere: non proprio una scelta felicissima per chi sognava di avvicinare più gente possibile al proprio ecommerce! E qui Jeff dimostra la sua indubbia intelligenza, ammette l’errore e decide di seguire il consiglio del suo consulente legale, cambiando il nome in quello che tutti conosciamo.

Ma perché proprio Amazon? Per due motivi, da una parte il fondatore voleva un termine che iniziasse con la A, così da comparire ai primi posti negli elenchi, dall’altra voleva che la sua attività online fosse travolgente come il fiume Rio delle Amazzoni: da queste due intuizioni incrociate nacque il nome della società.

E del logo scelto agli inizi degli anni Duemila … che dire?
Analizziamolo: la linea curva arancione posta sotto il nome Amazon significa due cose, da una parte è un sorriso, quello del cliente dopo aver utilizzato il servizio –geniale in sé e perché precorre l’uso delle emoji e degli smile esplosi di lì a poco e tutt’ora in grandissima voga- dall’altra è una freccia che parte dalla lettera A e finisce alla lettera Z, a simboleggiare che l’utente può trovare qualsiasi prodotto, appunto dalla A alla Z, e anche questa, incredibilmente efficace.

Un logo di facile e doppia interpretazione che arriva dritto al punto, da una parte si fa ricordare facilmente associandosi a due potentissimi immagini “naturali” (il Rio delle Amazzoni e il sorriso), e dall’altra (dalla A alla Z) ci racconta e specifica l’azienda solleticandoci nella sicura certezza di trovare tutto ciò di cui abbiamo bisogno (a anche di più!).

Da un errore di nome iniziale e dalla sua immediata rettifica sono nati un nome e un logo semplicemente perfetti!
La storia della nascita di Amazon insegna ad ogni imprenditore che esiste un momento per ogni cosa: bisogna servirsi della modestia quando serve, per esempio nel riconoscere i propri errori e tornare subito indietro, così come ci deve essere assolutamente tempo e luogo anche per una visione totalmente opposta, priva di paura (e pure un po’ arrogante, lasciami aggiungere): dalla mix delle due visioni, equilibrate circa l’occorrenza, si può raggiungere la perfezione.

Torniamo ora all’anno dell’ascesa, dell’esplosione mondiale di Amazon, il 2001, quando coi primi utili fu lanciato uno dei servizi di maggior successo: Amazon Marketplace, l’ecommerce dava cioè la possibilità ai venditori terzi di vendere la propria merce sia nuova sia usata, tra cui cd, dvd, libri, dispositivi elettronici e abbigliamento. La scelta di aprire il commercio online a nuove categorie diede la spinta decisiva affinché Amazon continuasse a macinare utili su utili, oltre ad ampliare il proprio organico: a inizio anni Duemila, infatti, la società di Bezos dava lavoro a più di 2mila persone. Nel 2005 il fatturato era sui 10 miliardi di dollari, ma questi ultimi da lì a 10 anni sarebbero letteralmente decuplicati fino ai 100 miliardi del 2015. Esiste storia aziendale tutta rose e fiori e priva di fallimenti e flop? No, non esiste: il più grande fallimento per Bezos è stato sicuramente il Fire Phone. Non sai di cosa parliamo, vero? Certo, perché se l’idea era quella di fare concorrenza all’Iphone, il mercato bocciò immediatamente il dispositivo, senza appello, ed ecco perché quasi nessuno si accorse di lui.

Anche noi di Webalchilo abbiamo affrontato alcuni fallimenti, tanti cambiamenti e una grande evoluzione nei nostri lunghi anni fianco a fianco di Amazon vendendo i prodotti nostri e dei nostri clienti nel WAC STORE presente all’interno del Marketplace, come sempre diciamo, numero 1 al mondo. Ma, come abbiamo visto, non si nasce numero 1 al mondo, lo si diventa: con l’esperienza, intelligenza e il duro lavoro

Per questo siamo fra gli unici 3 partner ufficiali di Amazon in Italia, per questo mettiamo la nostra esperienza al servizio dei nostri clienti, della loro immagine, dei loro prodotti.
Mettici alla prova!

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